Dopo ripetuti richiami alle mie ricette non troppo leggere/troppo dolci/troppo animali/ troppo gnegnegne, vi falafello tutti, così anche i vegetariani son contenti ma pesanti perchè ste polpettine carine piccine, gnegne.... sono fritte.
...e si falafellino quelli a cui manco questa va bene!
Io le friggo, e vengono.
Non lo so se le potete fare al forno, boh, non ho mai provato. Se mi voglio far del male alle arterie lo faccio per bene.
- 1 cipolla
- 300g di ceci già cotti, scolati e asciugati
- 1 mazzetto di prezzemolo
- 2 spicchi di aglio
- un cucchiaino di cumino pestato al mortaio
- olio di semi per friggere
- sale e pepe quanto basta
- farina (un paio di cucchiai circa)
Frullate in un mixer i ceci insieme all'aglio, la cipolla affettata e il prezzemolo.
Trasferite il composto in una ciotola e aggiungere il sale, il pepe e il cumino.
Coprite e lasciate riposare in frigorifero per circa 2 ore.
Provate a questo punto a formare una pallina con l'impasto: se l'impasto si sfalda aggiungete un cucchiaio di farina, mescolate e riprovate. Se è necessario aggiungete farina.
Una volta raggiunta la giusta consistenza, formate delle palline di impasto e schiacchiatele leggermente.
Scaldare l'olio in una padella e friggere i falafel su entrambi i lati.
Dai, popolo veg, non potete essere scontenti!
giovedì 28 agosto 2014
BACIAMI, DAMA!
Credo sia necessaria e doverosa un' intro per questa ricetta.
Raramente mangio i dolci che cucino. Mi spiego: più un dolce è complesso, ha degli ingredienti dall'odore deciso, più sta in forno e mi inebria del suo profumo, più mi nausea e di conseguenza non riesco a mangiarlo.
Mangiarlo.
Il che vuol dire che in linea di massima li assaggio tutti, ma non arrivo mai a mangiarne una fetta.
Questo vale per tutti i dolci tranne: il mio tiramisù, la torta con le gocce di cioccolato, i baci di dama e i ventagli di sfoglia.
'inkia, i baci di dama. Ragazzi ditemi che non vi è mai capitata una scatolina di baci di dama, avete iniziato con uno, e vi siete ritrovati a raspare il fondo della scatola.
Omiodio, santo cielo, ohibò, qual siffatta droga.
Ora, se stessi qui a parlarvi delle mie cibo-dipendenze aprirei un capitolo decisamente troppo TROPPO per tutti e quindi, insomma, questi sono una cosa libidinosa.
Orgasmo a biscotto, chiamateli come vi pare ma correte a farveli, e implorerete la Dama che c'è in voi di baciarvi di nuovo.
- 100g di nocciole (potete in realtà usare le mandorle, metà mandorle e nocciole, fatecomevipare)
- 100g di zucchero
- 100g di burro
- 130g di farina
- 100g di cioccolato fondente fuzzo (fuso, dai)
Preriscaldate il forno a 180°C
Frullate con un mixer da cucina le nocciole insieme allo zucchero, fino ad ottenere una "farina" dalla grana grossa
Trasferite su una terrina e lavorate insieme al burro e alla farina
Formate delle palline (io le peso una per una perchè sono psicopatica, 8g ciascuna, ma regolatevi secondo le vostre fisse mentali)
Mettete le palline su una teglia coperta di carta forno e cuocere per 12/15 minuti
Sfornare, far raffreddare, farcire con il cioccolato fuso, lasciar rapprendere il cioccolato.
CREDETEMI, DROGA PURA.
Raramente mangio i dolci che cucino. Mi spiego: più un dolce è complesso, ha degli ingredienti dall'odore deciso, più sta in forno e mi inebria del suo profumo, più mi nausea e di conseguenza non riesco a mangiarlo.
Mangiarlo.
Il che vuol dire che in linea di massima li assaggio tutti, ma non arrivo mai a mangiarne una fetta.
Questo vale per tutti i dolci tranne: il mio tiramisù, la torta con le gocce di cioccolato, i baci di dama e i ventagli di sfoglia.
'inkia, i baci di dama. Ragazzi ditemi che non vi è mai capitata una scatolina di baci di dama, avete iniziato con uno, e vi siete ritrovati a raspare il fondo della scatola.
Omiodio, santo cielo, ohibò, qual siffatta droga.
Ora, se stessi qui a parlarvi delle mie cibo-dipendenze aprirei un capitolo decisamente troppo TROPPO per tutti e quindi, insomma, questi sono una cosa libidinosa.
Orgasmo a biscotto, chiamateli come vi pare ma correte a farveli, e implorerete la Dama che c'è in voi di baciarvi di nuovo.
- 100g di nocciole (potete in realtà usare le mandorle, metà mandorle e nocciole, fatecomevipare)
- 100g di zucchero
- 100g di burro
- 130g di farina
- 100g di cioccolato fondente fuzzo (fuso, dai)
Preriscaldate il forno a 180°C
Frullate con un mixer da cucina le nocciole insieme allo zucchero, fino ad ottenere una "farina" dalla grana grossa
Trasferite su una terrina e lavorate insieme al burro e alla farina
Formate delle palline (io le peso una per una perchè sono psicopatica, 8g ciascuna, ma regolatevi secondo le vostre fisse mentali)
Mettete le palline su una teglia coperta di carta forno e cuocere per 12/15 minuti
Sfornare, far raffreddare, farcire con il cioccolato fuso, lasciar rapprendere il cioccolato.
CREDETEMI, DROGA PURA.
Il piccolo chimico e l'estratto di vaniglia fatto in casa.
Come potete aver capito, sono assolutamente contro Vanillina.
LA VANILLINA NON E' VANIGLIA (e se vi abituate a quella vera, al vostro palato non ci vorrà molto per capire che non ci assomiglia neanche minimamente).
Cito Wikipedia:
"La vanillina (o vaniglina) è la molecola che impartisce alla vaniglia il suo tipico profumo. Chimicamente è un'aldeide aromatica, precisamente è la 4-idrossi-3-metossibenzaldeide. I semi di vaniglia ne contengono una percentuale compresa tra l'1,5% ed il 4%.
LA VANILLINA NON E' VANIGLIA (e se vi abituate a quella vera, al vostro palato non ci vorrà molto per capire che non ci assomiglia neanche minimamente).
Cito Wikipedia:
"La vanillina (o vaniglina) è la molecola che impartisce alla vaniglia il suo tipico profumo. Chimicamente è un'aldeide aromatica, precisamente è la 4-idrossi-3-metossibenzaldeide. I semi di vaniglia ne contengono una percentuale compresa tra l'1,5% ed il 4%.
A temperatura ambiente è un solido cristallino bianco (o giallo tenue se poco pura) dal caratteristico aroma di vaniglia; abbastanza solubile in acqua, si scioglie molto meglio in etanolo (500 g/l a 20 °C) e nei più comuni solventi organici."
...e fin qui..., ma ecco dove volevo arrivare:
"La vanillina in commercio, usata in pasticceria, in profumeria e in quasi tutti i prodotti igienici, è di origine sintetica. La si prepara perossidazione dell'eugenolo con permanganato di potassio o ozono oppure per reazione del guaiacolo con formaldeide in un lento processo che ha tempi di reazione dell'ordine dei giorni.
...e fin qui..., ma ecco dove volevo arrivare:
"La vanillina in commercio, usata in pasticceria, in profumeria e in quasi tutti i prodotti igienici, è di origine sintetica. La si prepara perossidazione dell'eugenolo con permanganato di potassio o ozono oppure per reazione del guaiacolo con formaldeide in un lento processo che ha tempi di reazione dell'ordine dei giorni.
Un'altra fonte industriale di vanillina sono gli scarti solforici dell'industria della carta. Questi contengono acido ligninsolfonico che, trattato ad alta temperatura e ad alta pressione con agenti ossidanti e alcalini, si decompone in svariati prodotti, tra cui la vanillina che viene successivamente estratta dalla miscela e purificata per distillazione e cristallizzazione.
Si stima che la produzione mondiale di vanillina sintetica sia di circa 12.000 tonnellate l'anno; la vanillina di origine naturale, ottenuta dalle 2.000 tonnellate/anno di semi di vaniglia raccolti nel mondo, ammonta a circa 40 tonnellate l'anno."
Detto ciò, io uso la VANIGLIA. Che è MARRONE, è una bacca di cui vengono utilizzati i semi, e cresce su una pianta e non sugli scaffali del supermercato.
Una bacca di vaniglia di mediocre qualità va dai 1.50-5€, per arrivare a quelle straordinarie, colte dalle fate della vaniglia che costano molto di più.
Anche qui, mi sta bene spendere 4€ per una bacca di vaniglia se la devo usare per una crema pasticcera, ma per fare una torta margherita....
Premetto che ho usato in passato un estratto di vaniglia della Wilton, mi sembra... ed era TRASPARENTE. Al che mi sono chiesta come fosse possibile che un estratto di vaniglia fosse TRASPARENTE e non marrone... era sintetico pure quello.
Di mali estremi, estremi rimedi: mi sono fatta il mio estratto personale, sfruttando gli studi di scuola.
PER UN BARATTOLO "4 STAGIONI" DA 500ML:
4 bacche di vaniglia
1/2 litro di vodka liscia
Incidete le bacche di vaniglia, prelevate con la punta del coltello i semini e metteteli nel barattolo insieme alle bacche incise.
SCALDATE LA VODKA: allora. Spiego: perchè l'estrazione avvenga, l'alcol della vodka non deve evaporare, ma deve essere caldo. Quindi scaldate la vodka ma spegnete immediatamente il fuoco appena vedete le prime bollicine sui bordi, o appena avvertite che sta per bollire. ATTENTI A QUESTO PASSAGGIO.
Versate la vodka ancora calda nel vasetto con la vaniglia, chiudere.
Una bacca di vaniglia di mediocre qualità va dai 1.50-5€, per arrivare a quelle straordinarie, colte dalle fate della vaniglia che costano molto di più.
Anche qui, mi sta bene spendere 4€ per una bacca di vaniglia se la devo usare per una crema pasticcera, ma per fare una torta margherita....
Premetto che ho usato in passato un estratto di vaniglia della Wilton, mi sembra... ed era TRASPARENTE. Al che mi sono chiesta come fosse possibile che un estratto di vaniglia fosse TRASPARENTE e non marrone... era sintetico pure quello.
Di mali estremi, estremi rimedi: mi sono fatta il mio estratto personale, sfruttando gli studi di scuola.
PER UN BARATTOLO "4 STAGIONI" DA 500ML:
4 bacche di vaniglia
1/2 litro di vodka liscia
Incidete le bacche di vaniglia, prelevate con la punta del coltello i semini e metteteli nel barattolo insieme alle bacche incise.
SCALDATE LA VODKA: allora. Spiego: perchè l'estrazione avvenga, l'alcol della vodka non deve evaporare, ma deve essere caldo. Quindi scaldate la vodka ma spegnete immediatamente il fuoco appena vedete le prime bollicine sui bordi, o appena avvertite che sta per bollire. ATTENTI A QUESTO PASSAGGIO.
Versate la vodka ancora calda nel vasetto con la vaniglia, chiudere.
Riempite una pentola di acqua fredda (il vasetto deve essere immerso completamente), immergete il vasetto e portate a bollore. Spegnete il fuoco.
Coprite con un coperchio (non in vetro, nella pentola non deve entrare luce), e lasciate raffreddare per un giorno e una notte).
Togliete il vasetto dall'acqua, asciugatelo, rivestite con un foglio d'alluminio e lasciate al buio una settimana.
Trascorso quel tempo il vostro estratto sarà pronto per i vostri dolcetti! (Io ne uso al max 2 cucchiai per qualsiasi impasto perchè è veramente POWER).
Coprite con un coperchio (non in vetro, nella pentola non deve entrare luce), e lasciate raffreddare per un giorno e una notte).
Togliete il vasetto dall'acqua, asciugatelo, rivestite con un foglio d'alluminio e lasciate al buio una settimana.
Trascorso quel tempo il vostro estratto sarà pronto per i vostri dolcetti! (Io ne uso al max 2 cucchiai per qualsiasi impasto perchè è veramente POWER).
martedì 26 agosto 2014
La Formaggiotorta, o Cheesecake che dir si voglia
Ho iniziato a farla in realtà prima che qualcuno incominciasse a farla con il PHILADELPHIA.
Secondo me, invece rimane uno dei pochi dolci da veri cultori e appassionati, e quindi siccome per la CHEESEcake = FORMAGGIOtorta, io ci metto la RICOTTA, che è un formaggio VERO.
Allora, la ricetta che io uso abitualmente prevede una cheesecake al cioccolato e vaniglia "a bersaglio", ma io ogni volta la faccio come mi va, quindi in linea di massima potete ottenere parecchi risultati diversi.
Questa ha una base al cacao, il ripieno liscio e un'asprigna marmellata di mirtilli.
Ingredienti per la base
- 225g di biscotti secchi sbriciolati (io di solito uso i Digestive perchè mi piace il loro sapore un po' "integralino" , ma vanno bene anche i Novellini o quel che volete, solo vi dico NO I GRANCEREALE)
- 3 cucchiai di cacao amaro
- 2 cucchiai di zucchero di canna
- 90g di burro fuso
Per la farcia
- 750g di ricotta fresca (mucca, capra, bufala, topo, vedete voi)
- 200g di zucchero semolato
- 3 uova
- 2 cucchiai di estratto di vaniglia (o i semi di una bacca, NO VANILLINA! NO! NO! MAI! VERBOTTEN! NON E' VANIGLIA, C***O!!!)
- marmellata
Cominciamo:
Per la base: in un recipiente amalgamate i biscotti sbriciolati, il butto, il cacao e lo zucchero. Fate aderire bene al fondo dello stampo.
Cuocete in forno per 10 minuti a 180°C. Lasciate raffreddare su una gratella. Aprire delicatamente lo stampo e imburrare il bordo. Richiudete.
Abbassate il forno a 160°C.
Setacciate la ricotta in un recipiente e lavoratela a crema con una frusta.
Aggiungete gradualmente lo zucchero, quindi le uova una alla volta e la vaniglia.
Sistemate sulla griglia più bassa del forno un recipiente con dell'acqua e lo stampo con il dolce su quella superiore.
Cuocete per 1 ora e 10 minuti, fino a quando il centro del dolce è asciutto.
Dopo averlo sfornato, passate un coltello sul bordo del dolce.
Lasciate raffreddare nello stampo su una gratella.
Aprite con attenzione lo stampo.
Far raffreddare in frigorifero e ricoprire la superficie con la vostra marmellata preferita.
E' un pochino menoso come dolce, ma provateci, vedrete che soddisfazione!
Secondo me, invece rimane uno dei pochi dolci da veri cultori e appassionati, e quindi siccome per la CHEESEcake = FORMAGGIOtorta, io ci metto la RICOTTA, che è un formaggio VERO.
Allora, la ricetta che io uso abitualmente prevede una cheesecake al cioccolato e vaniglia "a bersaglio", ma io ogni volta la faccio come mi va, quindi in linea di massima potete ottenere parecchi risultati diversi.
Questa ha una base al cacao, il ripieno liscio e un'asprigna marmellata di mirtilli.
Ingredienti per la base
- 225g di biscotti secchi sbriciolati (io di solito uso i Digestive perchè mi piace il loro sapore un po' "integralino" , ma vanno bene anche i Novellini o quel che volete, solo vi dico NO I GRANCEREALE)
- 3 cucchiai di cacao amaro
- 2 cucchiai di zucchero di canna
- 90g di burro fuso
Per la farcia
- 750g di ricotta fresca (mucca, capra, bufala, topo, vedete voi)
- 200g di zucchero semolato
- 3 uova
- 2 cucchiai di estratto di vaniglia (o i semi di una bacca, NO VANILLINA! NO! NO! MAI! VERBOTTEN! NON E' VANIGLIA, C***O!!!)
- marmellata
Cominciamo:
Per la base: in un recipiente amalgamate i biscotti sbriciolati, il butto, il cacao e lo zucchero. Fate aderire bene al fondo dello stampo.
Cuocete in forno per 10 minuti a 180°C. Lasciate raffreddare su una gratella. Aprire delicatamente lo stampo e imburrare il bordo. Richiudete.
Abbassate il forno a 160°C.
Setacciate la ricotta in un recipiente e lavoratela a crema con una frusta.
Aggiungete gradualmente lo zucchero, quindi le uova una alla volta e la vaniglia.
Sistemate sulla griglia più bassa del forno un recipiente con dell'acqua e lo stampo con il dolce su quella superiore.
Cuocete per 1 ora e 10 minuti, fino a quando il centro del dolce è asciutto.
Dopo averlo sfornato, passate un coltello sul bordo del dolce.
Lasciate raffreddare nello stampo su una gratella.
Aprite con attenzione lo stampo.
Far raffreddare in frigorifero e ricoprire la superficie con la vostra marmellata preferita.
E' un pochino menoso come dolce, ma provateci, vedrete che soddisfazione!
Pagnotta rustica alle olive (che con una fettina di salame è la mortesua!)
Erano belli i tempi della cara impastatrice, ora un po' meno. (Però, donne, a impastare a mano ci facciamo due tette imperiali, quindi meglio così).
Una pagnotta rustica, dalla crosta croccante e friabile, con quel tocco di oliva che ci piace assai.
Cosa vi servirà mai?
- 1 cucchiaino di zucchero sciolto in CIRCA 320ml d'acqua tiepida (ORA: la quantità d'acqua nel pane dipende da 5253928 fattori diversi, quindi regolatevi e vi consiglio di partire con 250/300ml d'acqua e in caso aggiungerne dopo)
- 2 cucchiaini di lievito secco
- 510g farina
- 1 cucchiaino di sale
- 1 cucchiaio d'olio
- 340g di olive verdi
Preparatevi gli ingredienti sotto mano e...
Spolverizzate la parte superiore della miscela di acqua e zucchero con il lievito e lasciar riposare 10-15minuti.
In una grande terrina unite la farina e il sale e le olive, formate una fontana e versate al centro il lievito liquido e l'olio.
Amalgamate bene per formare un impasto soffice; se è troppo asciutto aggiungere acqua, se è troppo umido aggiungere ancora un po' di farina.
Lavorate l'impasto per circa 10 minuti, fino a quando diventa soffice, spumoso ed elastico.
Trasferitelo in una terrina leggermente unta e ruotatelo per oliarne la superficie.
Coprite e lasciate riposare in un posto caldo per circa un'ora.
Rovesciate l'impasto sul piano di lavoro infarinato e schiacciare il centro dell'impasto con il pugno.
Dategli una forma... Dategli la forma che volete, sistematelo su una teglia da forno coperta di carta forno, coprite e lasciare riposare per un'altra ora. (E' PANE, NON UNA FRITTATA, ARMATEVI DI SACROSANTA PAZIENZA)
Preriscaldate il forno a 200/220°C, spolverate la parte superiore di farina, incidete e fate cuocere la vostra pagnottona per circa 30 minuti.
Per verificare la cottura, passati i 30 minuti, picchiettate la superficie del pane: se il rumore che fa è "vuoto", il pane è cotto, altrimenti infornate di nuovo.
CIMENTATEVI, e fatemi sapere!
Una pagnotta rustica, dalla crosta croccante e friabile, con quel tocco di oliva che ci piace assai.
Cosa vi servirà mai?
- 1 cucchiaino di zucchero sciolto in CIRCA 320ml d'acqua tiepida (ORA: la quantità d'acqua nel pane dipende da 5253928 fattori diversi, quindi regolatevi e vi consiglio di partire con 250/300ml d'acqua e in caso aggiungerne dopo)
- 2 cucchiaini di lievito secco
- 510g farina
- 1 cucchiaino di sale
- 1 cucchiaio d'olio
- 340g di olive verdi
Preparatevi gli ingredienti sotto mano e...
Spolverizzate la parte superiore della miscela di acqua e zucchero con il lievito e lasciar riposare 10-15minuti.
In una grande terrina unite la farina e il sale e le olive, formate una fontana e versate al centro il lievito liquido e l'olio.
Amalgamate bene per formare un impasto soffice; se è troppo asciutto aggiungere acqua, se è troppo umido aggiungere ancora un po' di farina.
Lavorate l'impasto per circa 10 minuti, fino a quando diventa soffice, spumoso ed elastico.
Trasferitelo in una terrina leggermente unta e ruotatelo per oliarne la superficie.
Coprite e lasciate riposare in un posto caldo per circa un'ora.
Rovesciate l'impasto sul piano di lavoro infarinato e schiacciare il centro dell'impasto con il pugno.
Dategli una forma... Dategli la forma che volete, sistematelo su una teglia da forno coperta di carta forno, coprite e lasciare riposare per un'altra ora. (E' PANE, NON UNA FRITTATA, ARMATEVI DI SACROSANTA PAZIENZA)
Preriscaldate il forno a 200/220°C, spolverate la parte superiore di farina, incidete e fate cuocere la vostra pagnottona per circa 30 minuti.
Per verificare la cottura, passati i 30 minuti, picchiettate la superficie del pane: se il rumore che fa è "vuoto", il pane è cotto, altrimenti infornate di nuovo.
CIMENTATEVI, e fatemi sapere!
lunedì 25 agosto 2014
La torta della Mamma del Taccio
Non poteva mancare.
Non sono un'amante dei dolci, o meglio: mi piace molto più prepararli che mangiarli. Ma questa torta... QUESTA TORTA!
L'ho mangiata per la prima volta ad una cena condivisa dell'associazione (a proposito, fateci un giro e venite a trovarci Associazione Culturale Kantiere Misto ), portata dal nostro cestista Il Taccio, e da allora è dipendenza pura.
Tra l'altro, ho sempre pensato, erroneamente, che la scorza del limone non c'azzeccasse molto con il cioccolato... e invece!!!
Ingredienti per la torta con le gocce di cioccolato della Mamma del Taccio
- 250g di farina
- 100g di zucchero
- 100g di burro fuso
- 2 uova
- un bicchiere di latte
- una bustina di lievito per dolci
- scorza di un limone grattugiata
- 150g di gocce di cioccolato
Procediamo:
Preriscaldate il forno statico a 180° C.
Sbattete le uova con lo zucchero.
Aggiungete lentamente il burro fuso e il latte.
Incorporate la farina, il lievito, la scorza di limone e le gocce di cioccolato.
Infornate per 30 minuti circa, fate raffraddare e cospargere di zucchero a velo.
Provatela, e fatemi sapere! ;)
sabato 23 agosto 2014
mud cake aka la torta al cioccolato più fika del mondo
Ieri ero una corda di violino.
Sarà quest'estate magnifica della pianura veneta...
E bla, bla, bla: alla fine erano le 21.00, mi annoiavo, e poi si sa che la sera se accendo il forno non mi arriva una bolletta degna della madre dei Cieli, dai, insomma: ho fatto la torta al cioccolato più hfkjanscjknsf* del mondo (*cit della mia dolce metà).
E Mud Cake sia.
Si tratta di una torta cioccolatosissima, con un interno pastoso e una crosticina leggera e friabile.
Dunque, se siete a dieta, se siete per le torte leggere, questa... ecco, questa non fa per voi.
Calcolate, inoltre, che la ricetta originale prevede una copertura di ganache al cioccolato (panna e cioccolato), ma era tardi, e poi è già un mattone così...
Signoreeee e signoooooori venghino! Ecco gli ingredienti:
- 200g di cioccolato fondente (FONDENTE, perchè se no ve lo dico viene dolcissimerrimissimissima e, comunque la mud cake è fondente)
- 30g di cacao amaro
- 250g di burro (niente meno di un panetto di burro)
- estratto di vaniglia (eh, qui potrei scriverci un libro. Io faccio l'estratto con le mie mani ignoranti, ma potete comunque acquistarlo, o mettere 4/5/6/millanti € di bacche di vaniglia nell'impasto, vedete voi, ma vi prego, LA VANILLINA NO, piuttosto, in mancanza di vaniglia NON METTETECI NULLA)
- 250g di zucchero semolato (dolcino 'sto dolce)
- 3 uova
- 100ml di latte
- una bustina di lievito per dolci
- 220g di farina
- 1 cucchiaio di caffè solubule (il nescafè, per intenderci)
Bene, passiamo alla pratica:
- Riscaldate il forno STATICO a 160°C
- Fondere a bagnomaria il cioccolato con il burro, la vaniglia, il caffè e il cacao
- Una volta sciolto, trasferite il cioccolato fuso in una ciotola e sbattere con uno sbattitore aggiungendo lo zucchero, le uova e il latte
- Aggiungete la farina e il lievito
- Riempite uno stampo foderato di carta forno e infornate per circa 60 minuti.
Sarà quest'estate magnifica della pianura veneta...
E bla, bla, bla: alla fine erano le 21.00, mi annoiavo, e poi si sa che la sera se accendo il forno non mi arriva una bolletta degna della madre dei Cieli, dai, insomma: ho fatto la torta al cioccolato più hfkjanscjknsf* del mondo (*cit della mia dolce metà).
E Mud Cake sia.
Si tratta di una torta cioccolatosissima, con un interno pastoso e una crosticina leggera e friabile.
Dunque, se siete a dieta, se siete per le torte leggere, questa... ecco, questa non fa per voi.
Calcolate, inoltre, che la ricetta originale prevede una copertura di ganache al cioccolato (panna e cioccolato), ma era tardi, e poi è già un mattone così...
Signoreeee e signoooooori venghino! Ecco gli ingredienti:
- 200g di cioccolato fondente (FONDENTE, perchè se no ve lo dico viene dolcissimerrimissimissima e, comunque la mud cake è fondente)
- 30g di cacao amaro
- 250g di burro (niente meno di un panetto di burro)
- 250g di zucchero semolato (dolcino 'sto dolce)
- 3 uova
- 100ml di latte
- una bustina di lievito per dolci
- 220g di farina
- 1 cucchiaio di caffè solubule (il nescafè, per intenderci)
Bene, passiamo alla pratica:
- Riscaldate il forno STATICO a 160°C
- Fondere a bagnomaria il cioccolato con il burro, la vaniglia, il caffè e il cacao
- Una volta sciolto, trasferite il cioccolato fuso in una ciotola e sbattere con uno sbattitore aggiungendo lo zucchero, le uova e il latte
- Aggiungete la farina e il lievito
- Riempite uno stampo foderato di carta forno e infornate per circa 60 minuti.
Dove, come, chi, quando, perché.
Mi sono ritrovata il nome di Valentina.
E sono una di quelle Valentine di nome e di fatto: va-lentina.
Nella mia vita ci sono sempre state molte passioni, ma tutte legate dalla stessa cosa: le mani.
Tutto ciò che mi piace fare, non potrei farlo senza le mie mani, e a pensarci è una cosa così stupida...
Mi piace disegnare, gli angoli della matita sotto i polpastrelli, la carta che ti fa diventare l'anulare e il mignolo lucidi lucidi.
Dipingo, se così si può dire. E allora mescolo i colori con lunghi manici di pennelli, e poi capita inesorabilmente un gocciolone sulla mano, e uso le dita sul muro per cancellare, dove sbaglio.
Perchè le mani sbagliano, perchè sono ignoranti e non sanno. E bisogna insegnargli pian piano.
A trovare la giusta consistenza del pane, a non far stancare i polsi quando sbatti le uova.
Questo sarà il mio blog: i racconti delle mie mani ignoranti (e a volte pigrissime), e dei lavori che facciamo insieme.
E sono una di quelle Valentine di nome e di fatto: va-lentina.
Nella mia vita ci sono sempre state molte passioni, ma tutte legate dalla stessa cosa: le mani.
Tutto ciò che mi piace fare, non potrei farlo senza le mie mani, e a pensarci è una cosa così stupida...
Mi piace disegnare, gli angoli della matita sotto i polpastrelli, la carta che ti fa diventare l'anulare e il mignolo lucidi lucidi.
Dipingo, se così si può dire. E allora mescolo i colori con lunghi manici di pennelli, e poi capita inesorabilmente un gocciolone sulla mano, e uso le dita sul muro per cancellare, dove sbaglio.
Perchè le mani sbagliano, perchè sono ignoranti e non sanno. E bisogna insegnargli pian piano.
A trovare la giusta consistenza del pane, a non far stancare i polsi quando sbatti le uova.
Questo sarà il mio blog: i racconti delle mie mani ignoranti (e a volte pigrissime), e dei lavori che facciamo insieme.
Iscriviti a:
Commenti (Atom)







